Gesù soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo». (Gv 20,22)
Il lungo giorno del tempo di Pasqua si sta per concludere e Gesù viene tra di noi portando il dono dello Spirito Santo. Il suo dono ci arriva con un soffio.
Non è la prima volta che nella Scrittura si incontra questo gesto. Già nella creazione dell’uomo, al principio, Dio aveva soffiato in lui un alito di vita (cf. Gen 2,7). Il Signore, inoltre, attraverso il profeta Ezechiele ci ha annunciato che ci sarà un’ultima creazione e che in quel giorno egli soffierà un altro soffio, un vento di vita eterna (cf. Ez 37,9). Quel soffio che Gesù Risorto compie oggi si intreccia con questi. Egli soffia su di noi il suo respiro, che non è soltanto un alito umano, ma la sua stessa vita, la vita divina, che viene tra noi a rinnovare la creazione, a ricreare i cuori.
Soffiando su di noi Gesù Risorto ricrea la nostra persona, le dona vigore, la mette in piedi. In effetti ne abbiamo bisogno: come i discepoli fatichiamo a credere nella forza della Pasqua e a vivere la gioia del Vangelo; ci chiudiamo in noi stessi, invece che vivere da testimoni dell’amore ricevuto. Questo soffio è un vento che spinge lontano i nostri peccati, che ci dona la pace, quella vera, quella che nemmeno una guerra può togliere, ossia la comunione con gli altri e con il Padre. Ci viene donato un respiro da accogliere, da lasciare entrare in noi perché entri nei nostri polmoni e li risani. Continuamente respiriamo questo Spirito, anche se non sempre lo riconosciamo, anche se spesso lo rattristiamo, direbbe San Paolo (cf. Ef 4,30). «Ricevete lo Spirito», dice Gesù, e in questo modo ci chiede di accoglierlo come un dono, di non rifiutare la vita, quell’amore che fa affrontare il cammino quotidiano, che ci porta fuori da ogni chiusura e ci fa andare incontro agli altri per costruire insieme con loro l’umanità nuova.
In questo giorno Gesù Risorto si avvina a tutti, ma come non riconoscere che viene a incontrare i giovani della nostra diocesi che proprio in questa domenica iniziano il loro Sinodo con il vescovo Claudio? Come non riconoscere che Gesù viene incontro anche agli otto giovani che proprio in questa domenica vengono ordinati preti per l’imposizione delle mani del nostro vescovo? Con fede, allora, preghiamo perché i cuori di ogni giovane di questa Chiesa siano aperti ad accogliere il dono dello Spirito. Preghiamo perché il respiro del Risorto possa diventare il loro respiro, entrare in loro e gonfiare le vele della loro persona, così da inoltrarle con slancio nel mare della vita.
– don Silvano, Casa Sant’Andrea