“Dio ha tanto amato il mondo” (Gv 3,16).
Credo avvertiamo tutti il fascino dell’amore e che ciascuno di noi, pur con i propri limiti, cerchi di amare. A volte non riusciamo ad amare come vorremmo, altre volte mettiamo noi dei limiti alla nostra capacità di amare. Ci sono occasioni in decidiamo noi di mettere un confine al nostro donare, al nostro andare incontro agli altri, al nostro impegno per la famiglia, per la comunità, per il lavoro: le delusioni, la stanchezza, la paura della sofferenza o la voglia di dare più spazio ai nostri interessi… ci portano a scegliere di amare solo fino a un certo punto.
Forse tutto questo ci capita anche perché dimentichiamo che il nostro cuore è fatto proprio per amare e che è amando che realizziamo al meglio noi stessi e gli altri… Forse succede perché dimentichiamo la nostra più profonda dignità di figli di Dio, di creature fatte a immagine e somiglianza della Trinità, di Dio che ha amato e ama tanto, infinitamente, senza misura, sino a darsi completamente anche a noi. Come cristiani non siamo semplicemente dei discepoli che con la propria volontà si sforzano di vivere come Gesù, ma delle creature nuove, rinnovate dalla grazia di Dio che rende capaci di amare pienamente, alla grande, senza misura. Nella fede noi riconosciamo che siamo stati creati fragili e deboli, ma anche che siamo stati salvati, che Cristo ci ha donato la comunione con Dio, la possibilità di essere una cosa sola con lui. Grazie ai Sacramenti l’amore di Dio diventa anche il nostro, Dio ci viene vicino, ci passa dinanzi come con Mosè nell’episodio narrato nella prima lettura, ci parla, ci tocca, incide la sua Parola nei nostri cuori, ci fa misericordiosi e pietosi, lenti all’ira e ricchi di amore e di fedeltà, ci dona la sua santità.
Dio è Trinità, come ci ricorda la festa di oggi, e questa realtà, che a un primo momento potremmo sentire poco concreta, poco comprensibile, ci fa scoprire le grandi risorse che portiamo dentro di noi se viviamo in comunione con Dio. La festa di oggi celebra Dio che è amore senza misura, smisurato tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e amore che diventa possibilità reale per noi. Dio è amore: la Trinità è semplicemente e grandemente amore, un Padre che ama il Figlio, un Figlio che ama il Padre e lo Spirito che è l’amore senza misura che scorre tra i due che si riversa su di noi.
Mettiamoci tutti in cammino verso il cuore di Dio, così da scoprire che siamo tanto amati e tanto possiamo amare, sino a spenderci anche noi fino alla fine: preoccupiamoci che i ragazzi e i giovani arrivino a sperimentare l’amore di Dio e aiutiamoli poi a progettare la vita come un dono d’amore, amando tanto e non poco.
Ritorniamo a questa sorgente quanto sentiamo venire meno le motivazioni per amare, attraverso la preghiera, i Sacramenti, l’ascolto della Parola: lasciamoci amare da Dio quando sentiamo che non riusciamo più ad amare gli altri e un po’ alla volta il nostro cuore ritroverà la gioia di donare, lo slancio per ripartire.
– don Silvano, Casa Sant’Andrea