“Lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,13).
Il nostro tempo è caratterizzato da un sacco di notizie, di informazioni, di aggiornamenti. Apri la Tv e in ogni canale c’è qualcuno che ti dà le notizie del momento. Apri internet e navighi in un oceano di informazioni. Prendi un quotidiano e volessi leggerlo tutto ti ci vorrebbe una settimana. Per non dire poi delle notizie false, le “fake news”.
Anche i nostri rapporti spesso sono un dirsi notizie, un comunicare informazioni, un fare a gara tra chi sa qualcosa più dell’altro, nel mostrarci sicuri di noi stessi, delle cose che sappiamo, oppure ci poniamo in posizione di superiorità verso gli altri, convinti di sapere più di loro, di avere ragione; anche se sappiamo poco dell’argomento, diventiamo dei tuttologi.
In realtà, sappiamo bene, nessuno ha la verità in tasca. Tutti siamo parziali in quello che sappiamo e diciamo. Siamo limitati e sono limitate le nostre verità. Per conoscere la verità della vita, del mondo, di noi stessi, abbiamo bisogno dello Spirito di Gesù, che ci “guiderà alla verità tutta intera”. È lo Spirito che ci può inoltrare nella verità; è la sua luce che può illuminare ogni cosa; è il suo vento che può togliere la nebbia che copre ogni cosa; è il suo fuoco che può bruciare i nostri pregiudizi, “le opere della carne”, il nostro peccato.
Anche la Chiesa vive questo limite. Anche lei, pur avendo ricevuto il Vangelo, è in continua ricerca della verità, dal papa sino all’ultimo dei battezzati. Conoscere quello che veramente Dio vuole dall’uomo e dalla Chiesa non è mai una faccenda chiusa e definita in modo eterno. Come cristiani non possiamo porci di fronte al mondo con la pretesa di avere sempre l’ultima parola e di conoscere sempre quello che è giusto e quello che è sbagliato, come se, appunto, avessimo al verità in tasca.
Solo lo Spirito di Dio ha la verità in tasca! Di lui ha bisogno la Chiesa, di lui abbiamo bisogno noi per vivere nella piena verità. Ed è a lui che siamo chiamati a lasciare ogni altra parola se vogliamo entrare nella verità, se vogliamo riuscire a comprendere la vita, la storia, i meccanismi sociali, economici, politici, se vogliamo capirci ed entrare in relazione gli uni con gli altri.
Ce lo insegnano anche i giovani della Diocesi di Padova che, in questa Pentecoste, consegnano al vescovo e alla Chiesa diocesana una lettera frutto del Sinodo vissuto lungo l’anno. Con tanto ascolto, dialogo, preghiera e lavoro hanno cercato di rispondere alla domanda loro posta dal vescovo durante l’ultima Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia: “Cosa, secondo te, vuole il Signore per la Chiesa di Padova?”.
Quando preghiamo, solitamente ci rivolgiamo a Gesù, al Padre o a Maria e la preghiera stessa è frutto dello Spirito Santo che parla in noi: in realtà, ci rivolgiamo poco allo Spirito Santo, abbiamo poca confidenza con lui. La solennità di oggi, però, lo stupore per quello che lo Spirito può fare, per la verità che può spalancare, ci invitano a invocare maggiormente questa persona della Santa Trinità, per vivere di lui, per vivere in lui e così essere discepoli di Gesù. Invochiamo lo Spirito quando ci troviamo in una situazione impegnativa, prima di una scelta importante, prima di dire qualcosa, prima di dire noi l’ultima parola… e chiediamogli di guidarci alla verità tutta intera, a quella verità che lui solo conosce, a Dio che è Amore. Lasciamoci guidare dallo Spirito, così da far crescere la sua verità nella Chiesa, nel mondo e sulle nostre scelte di vita.
– don Silvano, Casa Sant’Andrea