Dalla Difesa del Popolo del 1 luglio 2018
L’esperienza di Lara Ninello
«Perché la preghiera per le vocazioni si prolunghi nello spazio e nel tempo»: con questa motivazione, a conclusione dell’appuntamento di preghiera vocazionale tenutosi al santuario della Beata Vergine Maria del Tresto, lo scorso 22 maggio, ci è stata data la consegna di pregare l’ultimo mistero del rosario personalmente (gli altri li avevamo contemplati insieme), nei nostri luoghi di vita e nei giorni a seguire.
Quando penso che lo stesso invito è stato fatto, nel corso del mese di maggio, anche in altri tre santuari mariani della nostra diocesi mi dona consolazione sapere quanta preghiera e amore per le vocazioni hanno circolato e nutrito la Chiesa e il mondo! È questo aspetto che, più di altri, continua a risuonare e radicarsi in me anche a distanza di qualche tempo, ma la preghiera condivisa al Tresto si è rivelata ben più ricca sia in bellezza che in spunti, anche per il mio cammino di fede.
Nella mia esperienza, spesso, rosario e pesantezza vanno a braccetto: in questo caso, invece, il versetto proclamato all’inizio di ogni mistero, l’intenzione vocazionale, la testimonianza di uno dei giovani di Casa sant’Andrea, lo splendore da poco ritrovato grazie al restauro del santuario, la cura del canto e il nutrito gruppo di laici (giovani, adulti, sposi), religiose e preti… tutto ha contribuito alla bellezza e fluidità della preghiera.
Nell’affidare a Maria il cammino dei giovani affinché possano cogliere la loro vocazione, o quello degli sposi, dei preti, dei religiosi, dei laici dediti al servizio…
ho potuto gustare la bellezza della diversità e complementarietà delle vocazioni, come pure rinnovare l’impegno a pormi in ascolto del Signore che ogni giorno rinnova la sua chiamata a seguirlo.
L’ascolto della testimonianza di Stefano, giovane in cammino di discernimento vocazionale, da un lato mi ha sollecitata come adulto, a coltivare e promuovere la cura, la preghiera, l’attenzione per tutte le vocazioni e, in particolare, per quei giovani che desiderano comprendere ciò a cui il Signore li chiama; dall’altro mi ha rinforzata nel desiderio di ascoltare la Parola e attraverso essa leggere la mia vita.
È stato un semplice rosario a intenzione vocazionale, eppure scrivendo queste poche righe, mi accorgo che ha lasciato dei semi da coltivare, ha già portato qualche frutto, è stato una buona occasione per me e spero anche per quanti hanno partecipato ai vari appuntamenti.
Rigenerati e forti di esperienze come questa, mi auguro che «prolungare la preghiera per le vocazioni nel tempo e nello spazio» da invito, pian piano divenga scelta personale, o meglio ancora, cuore pulsante, delle nostre comunità.