“Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa”. (Is 35,1)
Abita in tutti il desiderio di essere nella gioia. A volte è davvero difficile per alcuni essere contenti e per altri sembra impossibile: le sofferenze fisiche, le ingiustizie, i drammi della vita, le delusioni delle persone sono dietro l’angolo e magari un pane quotidiano. In altri, poi, sembra abiti la convinzione di non dover o poter essere contenti, che la loro condizione debba essere quella dei tristi, quasi la gioia fosse un lusso eccessivo o un’imperfezione e la tristezza una normalità, un dovere per guadagnarsi la vita, gli affetti e addirittura Dio.
Il Signore, però, ama la gioia e ci ha creati per la felicità, doni che ci regala attraverso piccole e grandi situazioni quotidiane, ma soprattutto con la sua presenza. In questa terza domenica di Avvento, detta della gioia, lasciamoci provocare dalla Parola che invita anche i cuori più induriti o stretti nel più arido dei deserti a rallegrarsi perché le promesse di Dio stanno giungendo a compimento. Il Signore viene, dovunque e comunque: rallegriamoci!
– don Silvano, Casa Sant’Andrea