La sessualità è quella dimensione che ci coinvolge da sempre nell’arte di amare e lasciarci amare: un’arte che si impara, matura, fiorisce, che diventa una sfida da affrontare con l’aiuto di persone significative accanto a noi. Ecco perché la Diocesi ogni anno, nel mese di marzo, propone un percorso formativo per giovani in 4 tappe: ‘Metti in circolo il tuo amore’.
Erica, sessuologa psicoterapeuta: “Da molti anni ho scelto di dedicarmi allo studio e approfondimento di tematiche legate all’affettività e sessualità. Ciò che emerge con forza dalla pratica clinica di psicologa è infatti che questo tema risulta essere di primaria importanza per tutti: giovani e meno giovani. Le relazioni sono al centro della vita di ogni persona e spesso costituiscono la fonte che mette in moto un processo di ricerca di sé e di confronto con la propria interiorità. ‘Metti in circolo’ è un’esperienza che mi permette di condividere il frutto dei miei studi e della mia esperienza e di poter incontrare giovani meravigliosi che cercano risposte a tante domande. Talvolta queste domande sono complesse e mi rendo conto che cresco anch’io in questo scambio perché trovo con loro nuove risposte. ‘Metti in circolo’ è una proposta strutturata per permettere a chi vi partecipa di fermarsi a riflettere sul proprio mondo affettivo e relazionale considerando molteplici punti di vista: la maturità affettiva, le ferite emotive, le emozioni, il tutto alla luce della fede e della Parola. L’obiettivo è quello di integrare il cammino spirituale con la dimensione più propriamente psicologica al fine di favorirne il dialogo e l’integrazione. Il format è basato su lezioni frontali ma con l’attenzione a favorire lo scambio, l’interazione, l’espressione delle proprie emozioni, in un contesto fraterno e libero dal giudizio”.
Anna, educatrice: “È da un po’ di anni che faccio parte di questa équipe. I primi tempi non mi sentivo all’altezza perché non sono una specialista e mi dicevo: ‘Ma io che contributo posso dare?’. Poi entrando nel vivo delle tematiche, il percorso è servito tanto a me per interrogarmi su me stessa, su come io ho vissuto e vivo la mia sessualità e automaticamente portando la mia testimonianza mi sono accorta quanto si entrasse in relazione con i giovani e quanto questo fosse utile a loro! Le stesse domande che mi sono fatta io anni fa, se le stanno facendo loro. Grazie a questo percorso chi partecipa si mette tanto in gioco e si dà l’opportunità di affrontare temi che spesso si trascurano per paura e pigrizia o per pregiudizio (‘ho sempre saputo che la Chiesa dicesse questo’). Con questa esperienza invece cerchiamo di dare una panoramica ad ampio respiro che serve tanto ai giovani! Il percorso mi sta a cuore perché chi partecipa ha desiderio di conoscersi di più, di scavare nel profondo”.
Pastorale delle Vocazioni
Casa Sant’Andrea
Articolo della
Rivista del Seminario
CorCordis 2025/1