Un momento opportuno
Da qualche anno si è deciso di proporre la Giornata del Seminario, ufficialmente la prima domenica di ottobre, attraverso una scelta ampia di animazione che copra l’arco temporale di un mese. Immaginando le vite particolari delle nostre comunità cristiane che a settembre possono essere coinvolte in grest, serate campiscuola di fine estate, uscite culturali per gli adulti, gite ricreative per famiglie, attività in centro parrocchiale in vista della ripresa della scuola, programmazione dei gruppi, tornei sportivi e feste patronali, si è pensato di offrire spunti per l’animazione liturgica e pastorale che potessero essere adattate a qualsiasi parrocchia, potendo scegliere in modo opportuno alcune tra le diverse proposte e soprattutto una domenica tra quelle di settembre e la prima di ottobre per un annuncio specifico sulla vocazione del prete diocesano e per la raccolta di offerte per il Seminario Vescovile di Padova.
Un itinerario possibile
Guardando al Mese del Seminario è possibile non solo individuare un “momento opportuno” per la parrocchia ma anche delineare un “itinerario” di preghiera e di riflessione sul Seminario e sulla vocazione, a partire dalla Liturgia della Parola delle sei domeniche. Non è difficile perché la dimensione vocazionale motiva e illumina tutta la Parola di Dio e la vita cristiana.
Dedicare il “minimo”
La Messa domenicale rappresenta per la Chiesa cattolica il segno “massimo” e “minimo” della vita adulta cristiana. È il “massimo” perché è lo spazio e il tempo in cui sono visibili contemporaneamente più segni di Grazia: la comunità convocata dallo Spirito, il corpo e il sangue di Cristo, la ministerialità della Chiesa, la generosità di Dio Padre, la salvezza del mondo, l’obbedienza ai comandi di Gesù, il canto e l’arte per la fede, i gesti spirituali del corpo, la preghiera di intercessione, l’attenzione agli ultimi, l’accoglienza ospitale, la pace di Cristo, l’incontro delle differenze, l’ascolto della Parola viva, il “meraviglioso poliedro” delle vocazioni, ecc. È il “minimo”, invece, perché in quel tempo di circa un’ora della mia settimana solitamente frenetica e fitta di impegni, ho la possibilità come adulto di dire a me stesso di essere cristiano, dare spazio a Dio nella mia agenda, appartenere alla comunità cristiana, permettere a Dio di fare la differenza nello scorrere del tempo. Almeno un’ora alla settimana!
Sei “minimi” passi
In queste sei domeniche, tempo “minimo” per esprimere la fede, possiamo perciò fare sei piccoli passi. Eccoli!
- La vocazione come dono che viene dall’alto e frutto di quel seme della Parola seminata in ciascuno di noi – 1° settembre 2024 (Gc 1,17.21).
- La vocazione come modo per far fiorire la propria vita, aprire gli orecchi all’ascolto del mondo e sciogliere la lingua per parole nuove di fede, speranza e carità – 8 settembre 2024 (Mc 7,34-35).
- La vita del discepolo che risponde alla chiamata di Dio come cammino dietro al Signore e dono di sé agli altri, possibile quando si fa spazio alla volontà di Dio e non solo alla propria, e si accoglie il limite, la sofferenza e il rischio per Gesù – 15 settembre 2024 (Mc 8,34-35).
- La vocazione come una chiamata personale ad una strada di servizio, umiltà e amore in perdita – 22 settembre 2024 (Mc 9,35).
- La vocazione come chiamata alla profezia, all’annuncio coraggioso della Parola di Dio, della presenza di Cristo, del Vangelo che illumina, orienta e risana – 29 settembre 2024 (Nm 11,29).
- La vocazione come missione che invia a tutti, non per il proprio vantaggio personale ma per le necessità della Chiesa e del mondo di oggi – 6 ottobre 2024 (Eb 2,9).
La fedeltà di Dio
Quest’anno le tracce per l’animazione liturgica sono state composte da cinque preti che festeggiano rispettivamente 10, 20, 30, 40, 50 anni di ministero presbiterale. Un ringraziamento speciale a don Francesco Buson (segretario del Vescovo), don Marco Pozza (cappellano del carcere), don Gianluca Santini (parroco di Cristo Re), don Lorenzo Trevisan (parroco di Merlara) e don Francesco Farronato (collaboratore nell’Unità Pastorale Medio-Brenta). Attraverso di loro possiamo vivere la gratitudine per la fedeltà di Dio in tutti questi anni, il ricordo del tempo del Seminario e lo stupore per i tanti uomini e donne che dopo il Seminario hanno accompagnato la loro crescita nel ministero.
Ufficio per la Pastorale delle Vocazioni
Articolo della
Rivista del Seminario
CorCordis 2024/3