“Chi non vuol lavorare, neppure mangi”. (2Ts 3,10)
Il Signore è sempre con noi e possiamo vivere nella certezza che “nemmeno un capello del nostro capo andrà perduto”: qualsiasi cosa accada, il Signore sarà sempre più forte e noi possiamo attendere il suo ritorno con piena speranza.
E nel frattempo? “Chi non vuol lavorare, neppure mangi” ricorda oggi San Paolo ai cristiani di Tessalonica e a noi, come dire: viviamo ogni momento, anche quelli bui, con lo sguardo rivolto verso il Signore, in attesa del suo ritorno, ma da persone impegnate nel quotidiano, nelle responsabilità affidate, nel servizio fraterno, nella testimonianza del Vangelo. Il Signore sostiene ogni cosa continuamente e desidera farci suoi collaboratori nel custodire la vita, nel far fruttificare il Vangelo: chiama tutti, anche ogni ragazzo e giovane a lavorare con lui. In quest’anno di “sosta che rinfranca”, continuiamo a darci da fare per il bene e quando sostiamo alla presenza del Signore affidiamo ogni cosa a lui, anche il nostro futuro, certi che egli è sempre capace di rasserenare e rilanciare il nostro cuore.
– don Silvano, Casa Sant’Andrea