Si può pregare con le parole e con i gesti, ma ogni parola e ogni gesto per essere preghiera deve partire dall’interiorità, dal cuore, ossia dal centro della persona, lì dove si sceglie di amare. Al Signore non sono mai piaciute troppo le parole, gli incensi, i sacrifici (Sal 40,7): in più occasioni ci ha detto con fermezza che gradisce gli umili e non chi si esalta (Lc 18,14). L’autentica preghiera è quella che nasce da un cuore povero, piccolo, fiducioso, come un figlio con il Padre: “Quando pregate, dite: Padre” (Lc 11,2).