La Pontificia Opera per le Vocazioni Sacerdotali, per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni 2012, ha proposto il tema “Vocazioni, dono della carità di Dio“. Il Centro Nazionale Vocazioni, della Conferenza Episcopale Italiana, ha declinato questo tema per l'anno pastorale 2011-2012, attraverso lo slogan “Rispondere all'amore si può“.
Sono tre i brani di riferimento biblici: 1Gv 4,19 Cantico dei cantici 8, 6-7 Geremia 20,7
Proponiamo una breve riflessione biblica sul primo brano di riferimento 1Gv 4,19 “Noi amiamo perchè Egli ci ha amati per primo“
” Il tema della Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni fa riferimento all'importanza della relazione, descritta secondo il polo del dono e quello della risposta al dono. Affermare che si può rispondere non è solo un'affermazione sulla possibilità di fare una cosa, ma anche credere che chi propone tiene conto della condizione di chi riceve la proposta e lo mette in condizione di rispondere, anche superando limiti e fragilità. La fiducia è l'elemento costante di questa relazione: chi propone si fida dell'altro e s'impegna ad aiutarlo a rispondere, mentre chi accoglie la proposta si fida che chi lo ha coinvolto in una relazione vi si impegni con convinzione.
“Noi amiamo perchè Egli ci ha amati per primo” (1Gv 4, 11-19) definisce la relazione che Dio stabilisce con l'uomo come amore e racconta i modi con cui quest'amore si realizza e si manifesta nella vita del credente. L'apostolo parla di diversi doni, fra i quali quello dello Spirito, di Gesù Cristo; soprattutto parla di una comunione che si stabilisce tra Dio e il credente ha come effetto il sentimento della fiducia e del superamento del timore. Non c'è posto per la paura in un rapporto in cui uno è amato per primo. Si può rispondere a tutto questo? Giovanni è preoccupato di non fare affermazioni generiche e per questo descrive il modo della risposta, che egli individua in qualcosa di molto concreto: se Dio ci ha amati così, noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. La risposta di Giovanni si conclude così con una frase che alcuni leggono come una domanda: “chi non ama il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede?”. La risposta di Giovanni alla possibilità di rispondere all'amore di Dio è positiva: si può rispondere amando i fratelli.
“Noi amiamo perchè Egli ci ha amati per primo” (1Gv 4, 11-19) definisce la relazione che Dio stabilisce con l'uomo come amore e racconta i modi con cui quest'amore si realizza e si manifesta nella vita del credente. L'apostolo parla di diversi doni, fra i quali quello dello Spirito, di Gesù Cristo; soprattutto parla di una comunione che si stabilisce tra Dio e il credente ha come effetto il sentimento della fiducia e del superamento del timore. Non c'è posto per la paura in un rapporto in cui uno è amato per primo. Si può rispondere a tutto questo? Giovanni è preoccupato di non fare affermazioni generiche e per questo descrive il modo della risposta, che egli individua in qualcosa di molto concreto: se Dio ci ha amati così, noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. La risposta di Giovanni si conclude così con una frase che alcuni leggono come una domanda: “chi non ama il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede?”. La risposta di Giovanni alla possibilità di rispondere all'amore di Dio è positiva: si può rispondere amando i fratelli.
Don Luigi Vari – Biblista e Parroco