“Ti basta la mia grazia” (2Cor 12,9).
“E non mi basta mai” diceva una canzone di qualche anno fa di Jovanotti.
Già il titolo di questa canzone fotografa il nostro stile oggi, lo stile della nostra società e anche di noi, molte volte. Siamo tutti in ricerca di stare bene, ma talvolta sembra che questa ricerca non giunga mai a termine. Vogliamo sempre di più mezzi, soldi, possibilità. Ci sentiamo spesso insoddisfatti di quanto raggiungiamo. A volte fatichiamo anche a farci bastare le relazioni che abbiamo, addirittura quella fede che abbiamo. A volte fatichiamo ad avere dei limiti.
Oggi il Signore, di fronte alle nostre ripetute pretese, viene a dirci che la nostra ricerca affannata può fermarsi, che il limite non è una condanna. Non si tratta soltanto di accontentarsi di ciò che abbiamo, di sentirci in colpa perché altri hanno meno di noi, bensì di riconoscere il già presente nella nostra vita. “Ti basta la mia grazia” dice il Signore a Paolo che si trova indebolito dalle prove, dalle persecuzioni, dai rifiuti e che sente il bisogno di una sicurezza più grande, di risposte e di soddisfazioni apostoliche. In questo modo il Signore chiede a Paolo e a noi di accorgerci dei nostri limiti, ma anche del molto che abbiamo e non tanto di cose, di possibilità umane, ma piuttosto della grazia che lui ci ha dato, del dono di essere gli amati, i figli di Dio. Questo è il dono più grande, senza il quale niente altro ha senso.
È bello sentire questa parola. Oggi sentiamo che la nostra corsa affannosa può fermarsi. Che non abbiamo bisogno di cose, di successo, di potere, per essere felici e che la felicità è già possibile. Non si tratta di smetterla di cercare “il di più”, di essere delle persone adagiate nei confronti della vita. Al contrario. La Parola ci chiama a cercare il di più, ma non anzitutto fuori di noi, bensì dentro di noi, non tanto nelle cose, ma nella presenza del Signore che anima ogni cosa e ogni relazione, lì dove già c’è tutta la grazia necessaria, tutto il bene di cui abbiamo bisogno. È solo da questa scoperta che può nascere lo slancio verso la vita. Solo se prendiamo contatto con questa verità saremo i profeti del Signore oggi, persone robuste dentro e capaci di vivere la fede e di portarla agli altri.
Prendiamoci il tempo, in questa settimana, per ascoltare le nostre insoddisfazioni, per riconoscerle e dare loro un nome preciso e poi, lasciamo risuonare nel nostro cuore le parole del Signore “Ti basta la mia grazia”. Allora sentiremo che abbiamo già trovato la felicità della nostra vita e troveremo la pace. Allora riprenderemo a spenderci con serenità per il Signore.
– don Silvano, Casa Sant’Andrea