“Tu sei il figlio mio, l’amato” – Festa del Battesimo di Gesù, anno C

“Tu sei il figlio mio, l’amato” (Lc 3,22).

Capita di sentirsi poco sicuri, di avvertire l’incertezza, la terra che viene a mancare sotto i piedi: ci sono momenti che ci spiazzano, notizie che ci fanno sentire la fragilità della vita e delle scelte. Il tempo stesso che stiamo vivendo non sembra offrire molte certezze. Se fino a pochi anni fa almeno alcuni valori e realtà sembravano sicuri e ben definiti, oggi non è più così. In modi diversi avvertiamo la precarietà del lavoro e dell’economia, ma anche dei legami di affetto e della fede ed emerge forte un grande bisogno di sicurezza, la necessità di avere qualche certezza a cui aggrapparci per muoverci con disinvoltura, con fiducia.

Con grande sorpresa oggi Dio ci dona quella certezza che tante volte noi cerchiamo. La certezza che Dio ci dona è che Gesù, è il Figlio suo, che tra noi, in mezzo a noi vi è il suo Figlio e che lui è compiaciuto di questo Figlio. In modo chiaro e deciso egli si rivolge a Gesù e gli dice: “Tu sei il figlio mio, l’amato”. Se Gesù è il Figlio di Dio che sta in mezzo a noi, avvertiamo come diventi meno importante cercare ulteriori certezze. La sua presenza ci dona serenità e fiducia: è il segno che Dio è con noi, è insieme a noi, cammina con noi.

Ma la certezza che Dio ci regala non finisce qui. Le medesime parole che Dio pronuncia rivolgendosi a Gesù egli le dice anche a ciascuno di noi. Anche a ciascuno di noi il Padre dice che siamo i suoi figli amati. Lo ha detto quando siamo stati portati al fonte con il Battesimo e lo ripete oggi. Proviamo ad ascoltare la forza che proviene da queste parole: TU- SEI-IL FIGLIO MIO-L’AMATO. Ebbene, Dio oggi, come il girono in cui siamo stati battezzati, le ripete, donandoci una certezza fondamentale. Non solo ci dona la certezza della sua presenza: egli ci regala anche una dignità, la dignità di figli suoi.

Non è del tutto vero, allora, che siamo in balia all’incertezza. Forse è più vero che cerchiamo la certezza in realtà che non la possono dare. Oggi, la festa del Battesimo di Gesù, ci annuncia che possiamo sentirci sicuri, che è possibile dare fondamento alla nostra vita. Se noi facciamo perno sul Figlio di Dio che è con noi e che noi stessi siamo figli dello stesso Padre tutto diventa diverso. Se diamo ci lasciamo coinvolgere dall’amore che il Padre ha per noi, avvertiamo che possiamo vivere con fiducia e spontaneità, ossia abbandonare le paure che ci frenano ed esprimere la nostra umanità. La festa di oggi è un chiaro invito ad essere persone fiduciose e figli di Dio che vivono da protagonisti in questo mondo e nella Chiesa, credenti che escono dal guscio e si buttano nella società e nella Chiesa cercando di vivere pienamente la fede.

La parola “Battesimo” significa “immersione”, ed è così che anticamente veniva celebrato questo Sacramento, a esprimere come la grazia di Dio invada completamente la persona, come l’acqua che avvolge tutto il corpo quando vi siamo immersi. Rinnoviamo oggi la nostra adesione a Cristo, il nostro Battesimo: lasciamoci immergere nella certezza che Dio è con noi e che siamo i suoi figli amati e ricchi di questa fiducia entriamo nella vita, immergiamoci, disponibili ad ascoltare in che modo il Signore ci chiama a vivere nel mondo.

– don Silvano, Casa Sant’Andrea

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