“Tutto è stato fatto per mezzo di lui” – Seconda domenica dopo Natale – Anno A

“Tutto è stato fatto per mezzo di lui” (Gv 1,3).

“Cosa ti manca per essere felice?”. All’inizio di un nuovo anno, con lo sguardo che si apre sul domani, trovo quanto mai pertinente una domanda come questa. Il tempo nuovo che si spalanca dinanzi ha la forza di rimettere in movimento i desideri del cuore e di interrogarci sul senso della vita.

La Parola di Dio di questa domenica regala una risposta al nostro interrogativo: il Signore ci ha dato la buona notizia che la nostra piccola vicenda umana è importante da sempre ai suoi occhi. “In principio”, in quell’inizio senza inizio, noi eravamo già nel cuore di Dio, eravamo già parte de suo mistero di amore. Queste due parole – in principio – uguali a quelle poste all’inizio del primo libro della Bibbia (Gn 1,1) ma diverse nel significato, ci annunciano che siamo coinvolti nel mistero di Dio non solo dal giorno in cui ha dato inizio alla creazione, ma da sempre e che, fedele a quel primo amore, Dio ci ha scelti sino a piantare la sua tenda tra noi, sono a farsi uno di noi.

La domanda iniziale trova qui la sua risposta. Per essere felici ci manca proprio di abitare il mistero di Dio, di accogliere la vita come dono suo, di spenderla insieme a lui. Oggi viviamo molto concentrati sul momento, su ciò che ci capita nell’istante, ma fatichiamo a riconoscerci parte di una storia più grande, di un amore che ci supera, che ci accompagna da prima della nascita e che continuerà anche dopo la nostra vicenda umana. Le emozioni del momento ci coinvolgono e sembrano il tutto, tanto che la memoria perde forza e la speranza si dissolve: di fronte al vissuto del momento perdono forza il senso della vita, i sì già detti e quelli che le responsabilità ci chiamano a pronunciare. Il momento ci travolge e abbiamo tanto vuoto nel cuore.

Scelti da Dio prima della creazione del mondo per essere suoi figli (Ef 1,4), è da questa relazione viscerale con lui che siamo chiamati a ripartire per trovare la nostra felicità. Siamo gli amati da Dio, nonostante talvolta lo rifiutiamo e preferiamo le tenebre alla sua luce ed è su questa certezza che possiamo costruire la nostra vita, il nostro domani, la nostra quotidianità.
Per essere felici ci manca solo di aprirci con fede a Dio e riconoscere che la nostra esistenza è sempre importante per lui: egli è Dio onnipotente nell’amore, ama tutti e ciascuno in maniera smisurata, fino ad essere venuto ad abitare fra noi.

– don Silvano, Casa Sant’Andrea

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