II domenica di Pasqua – Anno A

«Mio Signore e mio Dio!». (Gv 20,28)

Ci incontra tutti insieme il Risorto, come gruppo, come comunità e ci dona la sua pace, quella pace radicale e profonda che ci fa risorgere. Sì, la fede è un’esperienza a cui siamo chiamati assieme: siamo fatti per la comunione e la fede crea comunione e cresce nella comunione. Quante volte il Signore ci ha raggiunti e ci raggiunge mentre facciamo esperienza di Chiesa: alla domenica, nella celebrazione eucaristica, ma anche in ogni altro quotidiano momento veramente fraterno.

Cristo, tuttavia, ci incontra anche personalmente. Talvolta siamo come Tommaso, degli assenti dalla comunità, dei separati dagli altri, chiusi nel nostro individualismo, e lui viene a cercarci personalmente, desideroso che anche noi facciamo l’esperienza della risurrezione insieme agli altri. Nello scorrere dei giorni egli ci raggiunge lì dove siamo, inatteso, e ci parla, ci chiama ad uscire dal buio e ad avvicinarci a lui, a toccarlo con le nostre mani.

Diamo a Gesù Risorto l’occasione di farci risorgere con lui. Siamo già morti al peccato e risorti alla vita con il Battesimo e lui, oggi, ci raggiunge perché desidera che viviamo pienamente questo dono. Non tiriamoci indietro dalla vita fraterna, seppur difficile a volte, e dalla preghiera comunitaria nel primo giorno della settimana. Prendiamoci anche occasioni personali di preghiera e di carità, perché se non siamo stati capaci di riconoscere il Risorto alla prima occasione, riusciamo ad accogliere quella seguente.

– don Silvano, Casa Sant’Andrea

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