“Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (Lc 9,51)
Scegliere, seppure non ne siamo sempre consapevoli, non è una cosa semplice. Siano grandi o piccole le scelte che dobbiamo fare, in ogni caso chiedono di de-cidere, ossia di “tagliare-da” (lett.), distinguere qualcosa che prima era unito, prendere una direzione rispetto ad un’altra, lasciare qualcosa o qualcuno per stare con qualcos’altro o qualcun altro. A volte abbiamo paura di lasciare ciò che abbiamo sempre fatto, altre ci sentiamo impreparati ad affrontare il passo necessario, altre troppo deboli per farcela a stare nella novità e così fatichiamo a compiere quei distacchi necessari per la vita e per amare.
Questa fatica appartiene anche all’esperienza di fede. Decidersi per il Signore è un’esperienza di grande libertà, di apertura alla libertà più vera, ma anche di libertà da se stessi, dagli altri, dal passato, per altri, per Lui. Quante volte siamo chiamati alla libertà, ma preferiamo tenere tante cose tra le mani, stringere legami con tante persone, stare seduti su più sedie, credendo di riuscire a tenere insieme tutto, ma finendo col perderle tutte o comunque a vivere senza una chiara direzione, ammorbidendo la vita, addomesticando la coscienza. “Sei tu, Signore, l’unico mio bene” (cf. Sl 15): ma è proprio vero? Seguiamo lui nel quotidiano oppure seguiamo noi stessi e gli altri, chi ha la voce più autorevole per noi, chi ci affascina di più, chi più ci conviene? Diamo valore alla sua Parola o alle tante parole che altri pronunciano intorno a noi? Essere discepoli di Gesù, significa seguirlo lì dove lui cammina, andare lì dove lui va, fare le scelte che farebbe lui in casa, al lavoro, in politica, accanto ai deboli e ai forti. Essere discepoli di Gesù significa ascoltare la sua chiamata alla libertà, accogliere e vivere la chiamata ad una particolare vocazione, fidarci della sua proposta senza cullare inutili nostalgie, certi del bene che ci vuole e desidera far giungere ad altri anche attraverso di noi.
“Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (Lc 9,51). Ecco come siamo chiamati a vivere le scelte a cui il Signore della vita ci chiama. Ecco da dove arriva la grazia e la forza per farlo. Dalla decisione di Gesù arrivano le nostre: dal suo dono totale, senza riserve, giunge la nostra libertà di amare anche quando ci è chiesto di andare a Gerusalemme, la città della Pasqua.
– don Silvano, Casa Sant’Andrea