Al via il mese del seminario, una rotta verso l’Incontro

La vocazione è parte integrante di tutta la vita di un giovane. Così accompagnare le scelte che conducono all’incontro con Cristo e al senso della vita non può essere una nicchia pastorale. In diocesi sono numerosissime le opportunità rivolte agli under 35, da quest’anno tutte riportate in un’unica brochure, “Up & up”, distribuita durante il viaggio di ritorno dalla gmg di Cracovia.

Il mese di settembre, ormai alle porte, è tradizionalmente dedicato al seminario diocesano e alla pastorale vocazionale.

È un’opportunità non solo per conoscere e familiarizzare con le comunità di seminario maggiore, seminario minore e Casa sant’Andrea – l’anno propedeutico – ma anche per riflettere sul tema della vocazione e della risposta giovanile.

«Da qualche anno – spiega don Silvano Trincanato, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale delle vocazioni – la nostra diocesi ha maturato una consapevolezza: la pastorale vocazionale non può essere affidata solo agli animatori vocazionali, a qualche prete o laico particolarmente sensibile a questo tema, ma è necessario che stia a cuore a ogni comunità parrocchiale. La dimensione vocazionale infatti è trasversale a ogni ambito della vita cristiana. L’obiettivo però non è garantirsi un più alto numero di giovani in seminario, ma cercare un nuovo modo di porsi accanto ai giovani, perché possano trovare dei punti di riferimento con cui confrontarsi».

Durante il ritorno dalla gmg di Cracovia è stato consegnato ai partecipanti il volantino “Up & up” (“In alto e in alto”) che presenta gli appuntamenti diocesani dedicati ai giovani nel nuovo anno pastorale, suddivisi per fasce d’età.

«Al cuore di ogni proposta – sottolinea don Trincanato – sta l’incontro con il Signore e la cura della vita spirituale, attraverso varie modalità. Prima esperienza è quella del gruppo vocazionale diocesano, per ragazzi e ragazze dai 19 ai 35 anni. Non è solo per chi ha intuito una chiamata particolare, ma è un tempo per coloro che vogliono costruire il proprio futuro alla luce del Signore. Sono da segnalare anche le esperienze di spiritualità nella casa diocesana di villa Immacolata, a Torreglia, come ad esempio “Un giovane diventa cristiano”, perché forniscono ai giovani gli strumenti per coltivare la vita di fede. Tra le novità ci sono “Occhi della parola” e “Tre giorni fraterni”, che permetteranno ai giovani di gustare la preghiera e la fraternità a Casa Sant’Andrea».

L’idea di fondo nella realizzazione del volantino è che un giovane, di fronte a tutte le proposte, si ponga questi interrogativi: a che punto sono della mia vita spirituale? Cosa potrebbe essermi utile?

«Questi appuntamenti –  conclude don Trincanato – non tolgono nulla al cammino di ciascuna comunità cristiana, luogo privilegiato dove il giovane cresce e si sperimenta. Saranno i parroci e gli educatori a far conoscere ai giovani della propria parrocchia, in modo personale, le diverse proposte diocesane».

Tutto il valore di interrogarsi sulla propria vita, alla luce della fede, emerge dalla testimonianza di un giovane che ha frequentato il gruppo vocazionale diocesano

«Sono uno studente padovano di ingegneria, da qualche anno impegnato in Azione cattolica sia a livello parrocchiale che diocesano. Penso di essere un ragazzo normale come se ne incontrano tanti per strada, e con molti di loro penso di condividere certe domande che porto nel cuore. Cosa fare della mia vita? Come spendere e impegnare le mie energie? Qual è il sogno che il Signore ha per me? Ho voglia di corrisponderlo? Sarò in grado di farlo? Sarò felice? Confrontandomi con il padre spirituale e consigliato anche da un amico, quest’anno ho deciso di pormi questi quesiti in relazione con il Signore, frequentando il gruppo vocazionale diocesano».

Un gruppo di giovani donne e uomini, provenienti da tutto il territorio diocesano, «che come me portavano delle domande nel cuore; un gruppo con il quale sono felice di aver condiviso e di continuare a condividere questo percorso ricco di testimonianze e incontri con la Parola, perché le relazioni nate sono molto fraterne, sincere e rispettose delle domande dell’altro; un gruppo in cui si cammina insieme, ciascuno lungo il proprio sentiero, senza sentirsi più avanti o superiori rispetto agli altri». «Adesso non sono ancora giunto a dare una risposta a tutte le domande, ma sicuramente il percorso mi ha aiutato ad approfondire il rapporto fra me e il Signore, a cambiare quegli atteggiamenti che si discostano dal vangelo e a capire che il Signore mi chiama a vivere la mia vocazione non come un progetto che io devo vivere per filo e per segno, ma come un sogno in cui sono libero di far entrare anche la mia fantasia».

Info: 389-5362132; silvano.trincanato@diocesipadova.it

Tratto da: La difesa del popolo del 30/08/2016.