“Come se vedessero l’invisibile“ (Evangelli Gaudium n. 150) è il tema e lo slogan dell’anno pastorale.
L’anno pastorale è stato caratterizzato dalla celebrazione della XV Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”; «un invito a cercare nuovi cammini e a percorrerli con audacia e fiducia, tenendo fisso lo sguardo su Gesù e aprendosi allo Spirito Santo, per ringiovanire il volto della Chiesa» (Instrumentum Laboris,«Anche in quest’epoca la gente preferisce ascoltare i testimoni: “ha sete di autenticità […] reclama evangelizzatori che gli parlino di un Dio che essi conoscano e che sia loro famigliare, come se vedessero l’Invisibile» (Evangelii Gaudium, 150). 1).
Che cosa vedi? È la domanda del re al profeta che vede «gli israeliti vagare sui monti come pecore senza pastore» (1Re 22,17); è la domanda del Signore a Geremia che nel ramo di mandorlo può riconoscere il segno della Parola che si realizza (Ger 1,11); è la domanda di Gesù al cieco dallo sguardo difficile da guarire (Mc 8,24); è la domanda contenuta nell’invito ai discepoli di alzare gli occhi per vedere, nel deserto, la messe che biondeggia (Gv 4,35); è lo sguardo di Mosè, che nella fede «rimase saldo, come se vedesse l’invisibile» (Eb 11,27). Come se vedessero l’Invisibile è un invito a guardare la realtà, ad andare oltre le apparenze, a riconoscere che la storia, i fatti, gli incontri, le persone, quella «marea un po’ caotica» (EG 87) che è la vita possono essere i luoghi nei quali riconoscere il compiersi del Regno di Dio, in mezzo a ciò che non lo è (Mt 13,25-2).