Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». (Mt 17,7)
Il cammino quotidiano presenta per tutti momenti sereni o gioiosi e altri impegnativi o difficili, dinanzi ai quali viene la tentazione di mollare, di cambiare strada.
In questa domenica il Signore ci dona un’esperienza che viene a rinnovare le motivazioni per continuare comunque a camminare con lui verso la pienezza di vita. L’episodio della trasfigurazione di Gesù che ascoltiamo ogni seconda domenica di Quaresima ci è donato proprio come una consolazione del cuore, affinché teniamo fisso lo sguardo su Gesù e rinnoviamo la speranza. Il volto luminoso di Gesù ci dice che la verità della vita, anche nel tempo della prova, è la presenza del Signore Risorto. Anche in quei momenti la sua Parola è forza sicura e porta che ci fa entrare nella relazione con Dio che è il Padre del Figlio amato, ma anche di ciascuno di noi.
Com’è rasserenante il gesto di Gesù che si avvicina a Pietro, Giacomo e Giovanni intimoriti dall’esperienza della Trasfigurazione e dalle parole che escono dalla nube luminosa. È il gesto atteso da ciascuno di noi ogni qualvolta ci sentiamo troppo piccoli dinanzi al Signore e alla sua Parola: è l’attenzione che regala a ogni persona che per paura di soffrire rinuncia a vivere, a camminare verso il dono di sé, verso Gerusalemme, verso la Pasqua. È impegnativo il cammino della fede: è duro rimanere fedeli alla Parola del Signore, alla nostra vocazione, all’amore. Il Signore però ci assicura che possiamo farcela, che possiamo attraversare anche il dolore perché non è più forte del nostro dono.
Chiamiamo per nome, in questa domenica, le paure che frenano il nostro amore: riconosciamo la nostra paura di soffrire. Lasciamoci avvicinare e toccare dal Signore che desidera metterci in piedi e aiutarci a riprendere il cammino insieme con lui da risorti.
– don Silvano, Casa Sant’Andrea