«Non è bene che l’uomo sia solo» – XVII domenica del tempo ordinario, anno B

«Non è bene che l’uomo sia solo» (Gn 2,18)

Amare per sempre una persona a molti adulti e giovani sembra oggi impossibile e anomalo. Più adeguato sembra dare spazio all’amore finché c’è, senza particolari legami o lavorii del cuore, dei pensieri, degli atteggiamenti.

Se umanamente potrà sembrare fuori misura, così non è agli occhi del Signore che ci ha fatti a sua immagine e somiglianza, capaci di relazione e incompleti finché non ci apriamo agli altri. Espressione grande di questa comunione sono l’incontro e l’unione tra un uomo e una donna, un vero e proprio sacramento dell’amore di Cristo per la Chiesa, di Dio per l’umanità.

Un amore se vive solo di volontà, di buoni propositi e valori umani, potrà un giorno anche finire, ma se vive aperto all’azione di Dio non sarà impossibile vederlo osare il per sempre e affrontare il giorno dopo giorno alla maniera del Signore con noi. Nella grazia del Signore, invocata, desiderata, preparata e umilmente accolta, l’amore dà il meglio di sè portando a compimento quella creazione che Dio ha iniziato tanto tempo fa e che ancora continua.

Segno di questo cammino è anche la tenerezza, quella di Gesù con i bambini, quella di un uomo con la moglie e viceversa, di due genitori con il proprio figlio, fatta di gesti piccoli e talvolta nascosti di dedizione e cura amorevole e disarmante che, dando magari la colpa al Covid, a volte tralasciamo.

– don Silvano, Casa Sant’Andrea

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