Tu, chi sei? – Terza domenica d’Avvento, Anno B

“«Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò” (Gv 1,22).

“Chi sei?” viene chiesto oggi a Giovanni il Battista, una domanda per frutto solo di curiosità, per altri di vero interesse per la sua persona e le sue parole. Oggi questa domanda viene rivolta anche a noi dal Signore, dal Vangelo ascoltato, come una richiesta da parte sua a far maturare il nostro rapporto con lui e farlo diventare relazione. Egli ci conosce già, sa da sempre chi siamo, ma in questo momento desidera che ne prendiamo coscienza anche noi e viviamo appieno la nostra identità. Sappiamo il nostro nome e cosa facciamo lungo la giornata, conosciamo la storia della nostra vita, ma chi siamo veramente?

“Tu, chi sei?” chiede il Signore a ciascuno di noi e allo stesso tempo ci dona la sua Parola per aiutarci a trovare la risposta. È una Parola che mette dentro di noi una risposta comune a tutti dal giorno del nostro battesimo e cresima: noi siamo degli inviati; insieme agli altri siamo una comunità di mandati. La nostra identità più profonda è la medesima del profeta Isaia e la stessa di Giovanni il Battista: anche su di noi abita lo Spirito del Signore, Spirito che ci ha scelti e ci ha mandati ad annunciare la liberazione da ogni schiavitù; dentro di noi abita lo Spirito che ci ha inviati ad annunciare nel mondo il Vangelo. Ecco la nostra identità profonda, l’identità della Chiesa. “Chi sei?”. Tu sei un inviato per conto di Dio: è il suo messaggio che tu devi portare. Tutti siamo stati scelti da Dio per portare la sua parola nel mondo.

Noi siamo tutti degli inviati, ma non come quelli mandati dai farisei da Giovanni: loro vanno dal Battista perché mandati da altri, ma per curiosità, per chiedere conto del suo operato e poi riportare le informazioni raccolte… Noi, invece, siamo inviati semplicemente per donare il nostro bene più prezioso, il Vangelo di Dio. Il nostro andare è chiamato ad essere gratuito, privo di ogni forma di ricatto: puro e semplice annuncio della Parola, consapevoli che la Parola di Dio è già capace da sé di provocare i cuori, di coinvolgere, di attrarre al Signore. Nelle nostre famiglie, in parrocchia, al lavoro, a scuola, nello sport… noi siamo chiamati a vivere questo compito che fa parte del nostro DNA di credenti: entrare in ogni ambiente nel nome del Signore e in nome suo annunciarlo con coraggio e generosità.

“Chi sei?” ci domanda la parola di Dio oggi e la risposta l’abbiamo in parte trovata. Ancora, però, la domanda chiede che ci lasciamo interrogare nella preghiera personale, nel silenzio, per scoprire la nostra vera identità. Una volta scoperta la risposta, saremo chiamati a fidarci del mandato ricevuto, per essere missionari del Signore e annunciare a tutti la sua venuta che regala la liberazione.

– don Silvano, Casa Sant’Andrea