Archivi della categoria: Chiamadomenica

Sesta domenica del tempo ordinario, anno B “Fate tutto per la gloria di Dio” (1 Cor 10,31)

“Fate tutto per la gloria di Dio” (1 Cor 10,31). “Non è così importante concentrarsi e domandarsi perché vivo, ma per chi vivo”. È questa una delle grandi domande che papa Francesco rivolge ai giovani quando li incontra. “Per chi vivo” è una domanda profonda e centrale. “Per chi” è diverso da “per che cosa”: indica delle persone, non delle cose o delle idee. E … Continua a leggere »

“Gesù la fece alzare prendendola per mano ed ella li serviva” – V domenica del tempo ordinario, Anno B

“Gesù la fece alzare prendendola per mano ed ella li serviva” (Mc 1,31). Servire non è un’esperienza qualsiasi per un cristiano. Metterci a servizio degli altri, dedicarci gratuitamente alle persone, soprattutto alle più deboli, farlo per amore e con amore, non è per noi soltanto l’espressione di un cuore buono e generoso ma il segno che esprime la nostra amicizia con il Signore, la gioia … Continua a leggere »

«Che è mai questo?» – IV domenica del tempo ordinario, anno B

«Che è mai questo?» (Mc 1,27). Protagonista delle letture di oggi è la parola di Gesù. Una parola che poco prima, nel vangelo di Marco, ha chiamato i primi discepoli: Simone, Andrea suo fratello, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo. È bastata una parola, un imperativo, perché costoro lasciassero le reti, i primi, e il padre i secondi, e lo seguissero. La stessa parola è … Continua a leggere »

“Subito” – Terza domenica del tempo ordinario, anno B

“Subito” (Mc 1,18). C’è aria di urgenza nei testi che la Liturgia della Parola ci consegna in questa domenica. Dio – nella prima lettura – si rivolge a Giona con alcuni imperativi, affidandogli l’incarico di chiamare a conversione la città di Ninive prima che sia troppo tardi. San Paolo – nella seconda lettura – esorta i cristiani di Corinto a concentrarsi sull’essenziale, perché “il tempo … Continua a leggere »

«Che cosa cercate?» – II domenica del tempo ordinario, anno B

«Che cosa cercate?» (Gv 1,38). Le prime parole pronunciate da Gesù nel Vangelo secondo Giovanni non sono una presentazione di sé o un annuncio ma una domanda che va dritta al cuore di alcuni giovani che da poco hanno lasciato il Battista lungo il Giordano per seguire Gesù: «Che cosa cercate?» (Gv 1,38). Va dritta al cuore questa parola. Ha un significato molto pratico, di … Continua a leggere »

“Venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato»” – Battesimo di Gesù, anno B

“Venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato»” (Mc 1,11). Dinanzi a un genitore che ci mostra con orgoglio la sua famiglia, a un papà che ci presenta suo figlio… nascono in noi diversi pensieri e nel cuore si accendono più emozioni. I legami di famiglia degli altri, se ci prestiamo attenzione, ci riportano nella parte più interiore di noi e risvegliano … Continua a leggere »

Alcuni Magi vennero da Oriente a Gerusalemme – Epifania Anno B

Alcuni Magi vennero da Oriente a Gerusalemme. Videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. (Mt 2,1.11) Fino a qualche anno fa l’Epifania era la festa per eccellenza dei doni con la tradizionale befana o marantega veneziana che faceva arrivare a bambini e ragazzi una calza con dei dolci oppure anche un … Continua a leggere »

“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” – Seconda domenica di Natale, Anno B

“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1). Chissà come ci sentiamo di fronte al testo del Vangelo di questa domenica. Il linguaggio alto, impegnativo, privo di una trama ben precisa, di un racconto come altri brani, forse ci fa sentire poco coinvolti o addirittura inadeguati, lontani dal Signore che ci sta parlando. Non è … Continua a leggere »

“Benedirete” – Maria Santissima Madre di Dio

“Benedirete” (Nm 6,23). Quando qualcuno dice bene di noi, non il parlare ruffiano ma quello sincero di chi ci conosce, in genere il cuore sembra diventi più leggero. Non credo sia perché viene accarezzato il nostro orgoglio ma perché avvertiamo un segno di affetto, una tenerezza, una stima sincera della parte buona di noi. Questo dire bene di noi è cosa quotidiana in casa di … Continua a leggere »